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SAN PIETRO IN ARENULA

SAN PIETRO IN ARENULA

Il messaggio era arrivato a tutti, ma i nomi erano rimasti confinati nella segretezza.

Nessuno sapeva quello dell’altro, perché nessuno avrebbe potuto tradire. C’era un patto tra loro e ci sarebbe stato almeno fino a quando non fosse nata la Congregazione per la quale si erano battuti. E che volevano. Sì, che volevano a tutti i costi.

Il messaggio era arrivato a tutti, ma i nomi erano rimasti confinati nella segretezza.

C’era un patto tra loro e ci sarebbe stato almeno fino a quando non fosse nata la Congregazione per la quale si erano battuti. E che volevano. Sì, che volevano a tutti i costi.

Donne, uomini, qualche sacerdote, uniti da un destino che sembrava averli accomunati, da un unico scopo, quello della salvezza delle loro anime.

Qualcuno si era incamminato da Trevi, scendendo giù dal paese e lasciandosi alle spalle quel luogo incantato che i latini chiamavano “ad communes aquas”, in quel punto esatto in cui le acque del Simbrivio si incontravano con quelle dell’Aniene. Era come se i piedi, in quell’acqua gelida, potessero trovare la forza per affrontare quel lungo viaggio. La stessa avventura per chi partiva dalla città di Cicerone portandosi dietro quella stessa voglia di cambiare i destini. E poi da Alatri, città di Saturno e delle mura ciclopiche. Nessuno sapeva chi avesse portato quegli enormi massi fin su, alla civita.

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

Donne, uomini, qualche sacerdote, uniti da un destino che sembrava averli accomunati, da un unico scopo, quello della salvezza delle loro anime.

Qualcuno si era incamminato da Trevi, scendendo giù dal paese e lasciandosi alle spalle quel luogo incantato che i latini chiamavano “ad communes aquas”, in quel punto esatto in cui le acque del Simbrivio si incontravano con quelle dell’Aniene. Era come se i piedi, in quell’acqua gelida, potessero trovare la forza per affrontare quel lungo viaggio.

La stessa avventura per chi partiva dalla città di Cicerone portandosi dietro quella stessa voglia di cambiare i destini. E poi da Alatri, città di Saturno e delle mura ciclopiche. Nessuno sapeva chi avesse portato quegli enormi massi fin su, alla civita.

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

UN VIAGGIO PER L’ETERNITÀ 

Il luogo prescelto era Monte San Giovanni. Era il 20 luglio del 1028. Piena estate, caldo, paura di affrontare qualcosa di nuovo e di scontrarsi con chi era al potere da troppo tempo per permettere a qualcuno di ribellarsi.

Ecco il segreto, il riserbo, il mistero di quel gruppo che aveva deciso di fondare la Congregazione dei canonici non soggetta all’autorità del vescovo. Si guardavano tutti con prudenza, pesando le parole, facendo attenzione che in quel lungo viaggio che li aveva condotti fin lì nessuno si fosse perso. L’appuntamento era nella chiesa di San Pietro de Arenula.

Ognuno era entrato guardandosi indietro per l’ultima volta, consapevole del gesto estremo ma anche dell’importanza dello stesso. Si ricominciava tutto da lì e tutti loro, uomini, donne e sacerdoti, avevano con sé i propri beni da consegnare, donandoli al santo in cambio della salvezza delle loro anime.

Il luogo prescelto era Monte San Giovanni. Era il 20 luglio del 1028. Piena estate, caldo, paura di affrontare qualcosa di nuovo e di scontrarsi con chi era al potere da troppo tempo per permettere a qualcuno di ribellarsi.

Ecco il segreto, il riserbo, il mistero di quel gruppo che aveva deciso di fondare la Congregazione dei canonici non soggetta all’autorità del vescovo. Si guardavano tutti con prudenza, pesando le parole, facendo attenzione che in quel lungo viaggio che li aveva condotti fin lì nessuno si fosse perso. L’appuntamento era nella chiesa di San Pietro de Arenula.

Ognuno era entrato guardandosi indietro per l’ultima volta, consapevole del gesto estremo ma anche dell’importanza dello stesso. Si ricominciava tutto da lì e tutti loro, uomini, donne e sacerdoti, avevano con sé i propri beni da consegnare, donandoli al santo in cambio della salvezza delle loro anime.

La chiesa era stata scelta non per caso, ma per quella croce greca a formare un’insolita pianta ottagonale.

Il numero 8, nell’arte e nella simbologia cristiana, era ben preciso. Lo aveva scritto Sant’Ambrogio nel IV secolo dopo Cristo: “…era giusto che l’aula del Sacro Battistero avesse otto lati, perché ai popoli venne concessa la vera salvezza quando, all’alba dell’ottavo giorno, Cristo risorse dalla morte”. Eccola la salvezza cercata. E Poi l’equilibrio cosmico dell’ottavo giorno, quello dell’eternità dopo i sette giorni della creazione secondo la Genesi.

Era quella la chiesa per la salvezza delle loro anime.
Quella, l’eternità.

La chiesa era stata scelta non per caso, ma per quella croce greca a formare un’insolita pianta ottagonale.

Il numero 8, nell’arte e nella simbologia cristiana, era ben preciso. Lo aveva scritto Sant’Ambrogio nel IV secolo dopo Cristo: “…era giusto che l’aula del Sacro Battistero avesse otto lati, perché ai popoli venne concessa la vera salvezza quando, all’alba dell’ottavo giorno, Cristo risorse dalla morte”. Eccola la salvezza cercata. E Poi l’equilibrio cosmico dell’ottavo giorno, quello dell’eternità dopo i sette giorni della creazione secondo la Genesi.

Era quella la chiesa per la salvezza delle loro anime.
Quella, l’eternità.