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LA CITTÀ DELL'OLIO

LA CITTÀ DELL'OLIO

È il suo profumo, se si chiudono gli occhi anche solo per un istante, ad inebriare vicoli e campagne quando è il momento di aprire i frantoi per la molitura.

È l’oro di Monte San Giovanni Campano, l’olio di queste colline. Profumato, gustoso al palato e che conserva quel sapore unico figlio di un frutto straordinario colto in piena maturazione.

È il suo profumo, se si chiudono gli occhi anche solo per un istante, ad inebriare vicoli e campagne quando è il momento di aprire i frantoi per la molitura.

È l’oro di Monte San Giovanni Campano, l’olio di queste colline. Profumato, gustoso al palato e che conserva quel sapore unico figlio di un frutto straordinario colto in piena maturazione.

Sacchi di iuta riempiti fino all’orlo invadono il paese nei giorni della raccolta.

Teli stesi sotto gli ulivi, aria di festa, canestri pieni, uomini e donne che da centinaia di anni raccolgono i suoi frutti andando poi a macinarli affinché diventino oro. È ricchezza, è prosperità, è la vita di questi luoghi unici e straordinari. Di queste colline gentili che sanno regalare frutti eccezionali.

ASSAPORARNE OGNI ISTANTE 

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Sacchi di iuta riempiti fino all’orlo invadono il paese nei giorni della raccolta.

Teli stesi sotto gli ulivi, aria di festa, canestri pieni, uomini e donne che da centinaia di anni raccolgono i suoi frutti andando poi a macinarli affinché diventino oro. È ricchezza, è prosperità, è la vita di questi luoghi unici e straordinari. Di queste colline gentili che sanno regalare frutti eccezionali.

ASSAPORARNE OGNI ISTANTE 

ASSAPORARNE OGNI ISTANTE 

ASSAPORARNE OGNI ISTANTE 

ASSAPORARNE OGNI ISTANTE 

ASSAPORARNE OGNI ISTANTE 

ASSAPORARNE OGNI ISTANTE 

ASSAPORARNE OGNI ISTANTE 

ASSAPORARNE OGNI ISTANTE 

I rumori dei frantoi si ascoltano ad ogni passo. Rumori e profumi, in giornate in cui sembra quasi che si rinnovi un rito tradizionale e propiziatorio.

Laico, certo, ma così essenziale da apparire quasi religioso. Olio che è ricchezza, ma anche purificazione dell’anima. L’olio dei cristiani, a segnarne la vita e la morte nel giorno del battesimo e dell’estrema unzione. L’olio degli ebrei e l’unzione della terra.

L’ulivo dell’Islam, l’albero cosmico, pilastro del mondo. L’olio che è cibo. L’olio che si assaggia, centellina, che si degusta piano assaporandone ogni istante. L’olio che è il piacere dei sensi, appena uscito dal frantoio e lasciato cadere sul pane appena sfornato, fragrante e gustoso peccato di gola.

I rumori dei frantoi si ascoltano ad ogni passo. Rumori e profumi, in giornate in cui sembra quasi che si rinnovi un rito tradizionale e propiziatorio.

Laico, certo, ma così essenziale da apparire quasi religioso. Olio che è ricchezza, ma anche purificazione dell’anima. L’olio dei cristiani, a segnarne la vita e la morte nel giorno del battesimo e dell’estrema unzione. L’olio degli ebrei e l’unzione della terra.

L’ulivo dell’Islam, l’albero cosmico, pilastro del mondo. L’olio che è cibo. L’olio che si assaggia, centellina, che si degusta piano assaporandone ogni istante. L’olio che è il piacere dei sensi, appena uscito dal frantoio e lasciato cadere sul pane appena sfornato, fragrante e gustoso peccato di gola.

È la città dell’olio, degli uliveti adagiati su prati e colline.

È la città degli ulivi centenari nei giardini delle case.
È la città dei frantoi, delle pietre e delle macine della tradizione.

Di un sapore e un profumo rimasti intatti nei secoli.

È la città dell’olio, degli uliveti adagiati su prati e colline.

È la città degli ulivi centenari nei giardini delle case.
È la città dei frantoi, delle pietre e delle macine della tradizione.

Di un sapore e un profumo rimasti intatti nei secoli.